La particolarità di Felitto rispetto agli altri centri della Valle del Calore è la presenza di una cinta muraria fortificata che circondava l’intero centro abitato e parrebbe essere stata edificata in un solo momento costruttivo. Iniziava a sud del palazzo baronale e terminava poco dopo la porta occidentale con una lunghezza di circa 700 metri per uno spessore di circa 1 metro. Era interrotta ad intervalli regolari da dieci torri di forma rotonda e 3 di forma quadrata, 2 porte principali, quella orientale e quella occidentale, e pare 2 ingressi secondari. Le torri erano fornite di merlatura alla guelfa, di parapetti per gli arcieri, di feritoie per il lancio delle frecce e di spioncini dietro i quali erano sistemate le macchine.
Oggi restano solo 7 delle torri rotonde, qualche rudere di quelle quadrate e pochi frammenti del muro di cinta che è stato inglobato dalle fondamenta delle abitazioni costruite nel corso degli ultimi 3 secoli, per metà intatta è la porta occidentale, l’unica conservatasi.
Sono caratteristiche le feritoie esistenti nelle mura dello spiazzo Belvedere: hanno all’interno un’apertura di 50 cm, mentre esternamente sono larghe solo 5 cm, per un’altezza di 60 cm.
Dell’esistenza di queste mura si trova memoria certa fino al 1860, anno in cui vi fu a Felitto una visita pastorale di Mons. Siciliani. Nel verbale di detta visita si legge: “Il 13 giugno 1860, da Sacco giunse a Felitto Mons. Sicilani, ricevuto fuori le mura dall’economo curato Raffaele Migliacci”.Le torri sono fornite di merlatura alla guelfa, di parapetti per gli arcieri, di feritoie per il lancio delle frecce, e di spioncini dietro i quali erano sistemate le macchine. Sulla torre della porta occidentale sono ancora visibili i “beccatelli” che sostenevano una piccola piattaforma fornita di caditoie, fori dai quali era possibile lanciare sugli eventuali assalitori acqua, olio bollente e pietre.
Defensive Works
The place in which Felitto was built was certain chosen for its natural characteristics that assured an easy and simple defence. Along the defensive works there were cylindrical watchtowers, embattled and with loopholes that facilitated vigilance and defence.
About the old gates of the village (three of perhaps four) only the western one remains. It preserves an almost intact side tower that has openings to throw stones, hot oil and water and other materials on eventual attackers.
