Il nome FELITTO
Nome e origine di Felitto
Diverse sono le etimologie proposte per il toponimo: “FELITTO”. Alcuni, tenendo presente la posizione dell’abitato, lo vogliono derivato dal latino “Philicus”. G. Leopardi, dopo aver ascoltato la descrizione del casale, fattagli dall’amico Matteo De Augustinis, disse che l’origine del nome poteva essere fatta risalire a “Phei-ictus”, per l’abbondanza di trote pescate nel fiume Calore che lambisce il costone roccioso su cui si erge l’abitato. Altri, ancora, pensano che “Felitto” derivi dal greco Phelistion, o dal latino “Philetus”. Stando però all’origine greca del paese, la versione più attendibile è quella che fa derivare il nome “Felitto” dal verbo greco “Phiulatto”: guardare, custodire, vigilare.
Il centro storico, infatti, è abbarbicato alla sommità di un costone roccioso, con le caratteristiche di un posto di vedetta, facilmente difendibile da ogni lato. Tale supposizione trova riscontro negli elementi che compongono lo stemma araldico del comune: sulle sfondo argenteo è effigiato un olmo, sul quale troneggia un gallo vigilante.
Lo storico Lucido Di Stefano, originario della vicina Aquara, nella sua opera: “Della Valle del Fasanella in Lucania”, parlando di Felitto afferma: “Antichissimo castello è Felitto e forse dagli Enotri edificato, sarebbe situato alle falde del monte Calpazio, in quella parte che Vesolo si appella se da esso monte il fiume Calore non lo dividesse … Ad un tiro di balestra dalla porta occidentale, si vedono i resti della chiesa di S. Benedetto (1770) con annesso monastero, sorto intorno al 756 fuori le mura della cittadella e abbandonato in seguito alle continue scorrerie dei Saraceni”.
Quest’ultima affermazione del Di Stefano induce a pensare, quindi, che l’origine di Felitto è da ricondurre a qualche secolo prima dell’anno 1000.