Il mulino
In seguito a sentenza della Suprema Commissione Feudale del 12 gennaio 1810, il Comune rientrò in possesso dei due mulini ad acqua, sfruttati ancora dal principe in località “Lomugno” e “Piano di giuprino”.
Con delibera del consiglio, questi due mulini, insieme ad altri due, in zona “rupe”e “sanzonetto”, vengono dati in fitto al migliore offerente, con atto di incanto pubblico. Da questo fìtto il Comune ricava la somma di 800 ducati.
Nel 1825 venne costruito un altro mulino privato, in località “rupe”, da parte della famiglia de Augustinis.
Nel 1850, i sigg. Ivone Antonio e Giardino Daniele costruirono a nord del ponte, lungo una strada mulattiera, un altro mulino, che una piena impetuosa del fiume distrusse nel 1861. Nel 1912 si ebbe il primo mulino della ditta Marino e Gnazzo. Contemporaneamente il centro abitato venne servito di energia elettrica da parte della “Società Idroelettrica Lucana”, che il comune diede in gestione alla stessa ditta Marino e Guazzo, con un canone di 2500 lire annue.
Attualmente si conserva ancora, ma è inutilizzata, la centrale elettrica in contrada “Casale”, oggi di proprietà dell’ENEL.
Negli anni Cinquanta il servizio della luce e dell’acqua venne municipalizzato. II Comune acquistò un nuovo e moderno mulino elettrico, il primo nella zona, tuttora esistente.