L’economia
Allevamento
E’ abbastanza diffuso l’allevamento degli ovini e dei caprini ed è in aumento l’allevamento dei suini. Alcuni ettari di terreno sono stati recintati e adibiti all’allevamento di animali importati quali daini e cinghiali. Le gole del Calore nel tratto Remolino – Ponte Vecchio, comprendente 1650 ettari sono state dichiarate zona a protezione speciale. Rappresentano una delle zone più belle e suggestive in cui la natura si è divertita a conferire forme e colori che potremmo definire unici nel fondovalle. La roccia calcarea erosa in alcuni tratti ha dato facile ospitalità all’avifauna, infatti tale zona ospita uccelli notturni quali civette, gufi e barbagianni, non mancano altre specie di uccelli della macchia mediterranea tra cui il merlo, la ghiandaia, il passero, il tordo e altri uccelli migratori. Su 106 ettari di terreno comunale la Cooperativa “Difesa Nuova di Felitto” svolge un’attività di allevamento di cinghiali e daini. Tra i soci della Cooperativa, c’è anche il Comune. Gli animali abitano in una zona molto suggestiva colonizzata da tipica macchia mediterranea, dove cinghiali e daini vivono indisturbati. Gli animali sono allevati allo stato brado o semibrado e vengono poi venduti per scopo di ripopolamento. Molti sono i turisti che hanno visitato l’allevamento attratti soprattuto dai daini la cui presenza è agile ed elegante. L’allevamento ha suscitato l’interesse del WWF che sta allacciando rapporti di collaborazione con la Cooperativa.
I daini a Felitto
La Cooperativa Difesa Nuova Srl è stata costituita nel 1978 e prende il nome da un vasto territorio prevalentemente boschivo, di cui una gran parte (una estensione di circa 100 ha) è stata data in concessione dal Comune di Felitto. All’inizio i daini erano 16 e oggi sono circa 100.
Si accoppiano sempre a ottobre e partoriscono a giugno, un solo piccolo. I maschi hanno delle corna ramificate che ogni anno a maggio si staccano e cadono, ma in meno di un mese crescono come prima con un ramo in più. Le femmine sono più piccole, con il mantello più vivace di colore bianco – arancio. Visto che sono erbivori ed essendo chiusi in un parco di cento ettari si nutrono dei vari tipi di foglie che offre il bosco. In minima percentuale vengono aiutati da un mangime preparato per loro che fuoriesce da un silos automatico programmato ad un orario fìsso.
La Cooperativa nel corso degli anni ha messo in atto una serie lavori di sistemazione dell’area (sentieri, recinzioni, aree attrezzate,…) per renderla idonea ad ospitare un allevamento, attualmente misto di daini e cinghiali che sembrano convivere senza problemi. Contemporaneamente venivano realizzate le strutture edilizie da destinare alle varie attività di supporto (uffici, magazzini, laboratorio per la lavorazione delle carni).
Per fine anno la cooperativa prevede di dare inizio alla commercializzazione dei prodotti della lavorazione carni, in particolare di salami di cinghiali.
Le attività della cooperativa sono in sintesi l’allevamento e la vendita di selvaggina, la lavorazione e la trasformazione delle carni, il confezionamento sottovuoto di carni e salumi in atmosfera modificata, con tecnologia idonea ad assicurare una migliore conservazione del prodotto ed un elevato livello igienico.
Agricoltura
Felitto pur essendo un piccolo paese gode di un ricco paesaggio naturale. E’ caratterizzato da tre zone: una montuosa ricoperta di macchia mediterranea, una collinare e una pianeggiante. Gode di un clima tipico dei paesi interni, caldo d’estate e fresco d’inverno. Si apre a nord-est con la Valle del Calore, mentre a sud-ovest è sormontato da creste montuose che limitano il piano dell’orizzonte. Data la natura litologica del terreno collinare (terreno di medio impasto tendente al brecciato), abbonda la coltivazione dell’ulivo.
La topografìa del luogo: il territorio comunale a Valle ha una esposizione solare limitata, per cui il tasso di umidità del terreno è maggiore, e favorisce il proliferare della famiglia delle felci e di molte piante che prediligono luoghi ombrosi. I terreni accuratamente dissodati vengono impiegati per la lavorazione del grano, fieno, legumi, verdure, ecc. Secondo i dati fomiti dall’ufficio tecnico del Comune, in tutto il territorio circa 4.109 ettari sono adibiti alla coltivazione di ulivo e di vite dando circa 2.650 quintali di olio annuo e 8.000 quintali di vino.
La maggior parte dell’uva viene trasportata presso la Cantina Sociale di Castel San Lorenzo.
Le varietà più coltivate sono il trebbiano toscano, il moscato d’Asti, il barbera e la malvasia.
Data la pendenza dei terreni non esiste una coltivazione intensiva di ortaggi, le famiglie contadine limitano la produzione al fabbisogno familiare utilizzando i terreni limitrofi al fiume o dei piccoli appezzamenti terrazzati e i prodotti che si ottengono sono: pomodori, melanzane, peperoni, granturco, patate, fagioli.
Nella parte montuosa la coltivazione è assente; il territorio è ricoperto da macchia mediterranea in cui abbondano la ginestra, il rovo, il mirto, il corbezzolo, l’olmo, l’acero, il leccio, la quercia, il castagno. Molte piante di castagno vengono innestate e producono frutti di ottima qualità molto richiesti dalle industrie di trasformazione e conservazione dell’avellinese. Durante il periodo autunnale, quando si effettua la raccolta delle castagne, viene impiegata molta manodopera, le donne vengono impiegate per la raccolta, mentre gli uomini trasportano spesso con i muli il prodotto in punti di raccolta.