La bella, pittoresca e ubertosa valle del Calore in provincia di Salerno, è circoscritta da due catene orografìche: dagli Alburni a nord-est e da una parte dell’Appennino Campano a sud-ovest, che si estende da Capaccio Vecchio al gruppo montuoso del Cervati, ove si congiunge con le ultime diramazioni degli Alburni. La valle a forma di conca ellissoidale si interrompe a nord-ovest, nel tratto Controne -Capaccio Vecchio per lo sbocco del fiume Calore nel fiume Sele. L’asse maggiore di questa conca ellittica è diretto da nord-est a sud-ovest.
Sul contomo nord-est, alle falde degli Alburni, sono collocati i paesi di Controne, Castelcivita, Ottati, Sant’Angelo a Fasanella, Corleto e Sacco. Alle falde della catena che si estende dal monte Cervati a Capaccio Vecchio si trovano i paesi: Piaggine, Valle dell’Angelo, Laurino, Felitto, Castel San Lorenzo, Roccadaspide e il dirupo Capaccio vecchio. L’interno della valle è occupato da colline su cui sono ubicati i paesi di Fogna, Bellosguardo, Aquara, Altavilla. Albanella.
Questa valle un tempo fu dominio delle acque, infatti vi fu un’età geologica in cui i ghiacciai la occuparono tutta fino al mare. Poco a poco ritirandosi, quei ghiacciai lasciarono i detriti dei monti nelle valli. Il fiume Calore si aprì la via tra quei monti frantumati. Sopravvennero i sollevamenti che modificarono l’ossatura precedente e si formò l’orografìa della valle dove le tante colline sono composte da detriti.
Le catene montuose che delimitano questa valle sono esclusivamente costituite da calcare compatto, risalgono al periodo del Cretaceo e contengono la stessa flora e fauna di quel tempo. Procedendo dall’alto in basso, dai monti al fiume Calore si possono distinguere le seguenti stratigrafìe:
1. calcare compatto bianco, nei due lati della valle.
2. calcare compatto e azzurrognolo.
3. arenarie del periodo Ocene superiore. Questo tipo di roccia forma lo strato sottostante di molte colline.
4. scisti argillosi, con arenarie argillose.
5. argille sabbiose.
6. conglomerati e brecce, derivanti da antiche alluvioni.
7. sabbie, argille e ghiaia, depositi di corsi d’acqua attuali
La direzione e l’inclinazione degli strati calcarei tanto dei monti Alburni che delle catene di Capaccio Vecchio e del monte Cervati sono costantemente dirette verso la parte bassa della valle. Le parti più depresse di questo bacino sono ricolme di terreno risalente al periodo Terziario, e sono coperti a loro volta dai depositi quaternari attuali.
Idrogeologia
Considerato che le caratteristiche meccaniche delle rocce sono influenzate dal loro grado di umidità, si rende necessario uno studio idrogeologico rivolto a studiare la permeabilità, intesa come capacità degli stessi a lasciarsi attraversare dall’acqua ed alla possibilità che questa ha di instaurare una circolazione sotterranea. Nelle aree dove affiorano rocce calcaree si osserva una circolazione per fessurazioni che va quindi a creare dei fenomeni carsici che possono favorire una circolazione sotterranea con conseguente formazione di bacini idrici.
Alle falde di questi versanti i bacini idrici affiorano dando luogo a sorgenti di modesta portata; abbiamo così alcune sorgenti quali: sorgente Malori, che affiora al contatto tra i detriti di falda e le formazioni argillose; ancora la fontana Santa a contatto tra i calcari e le formazioni argillose: i terreni di natura flioscioide sono da considerarsi permeabili per fatturazioni. Laddove la fatturazione è più marcata, l’acqua raggiunge i livelli più integri, in profondità si raccoglie in falde loriche che a contatto con i terreni più impermeabili vengono alla luce, originando sorgenti di modesta portata: Acqua delle Donne, Acqua Calda.
Data la natura di questi terreni, si può affermare con assoluta certezza la presenza di circolazioni sotterranee. Inoltre si rinvengono terreni permeabili con porosità quali le alluvioni terrazzate di fondovalle nonché i detriti di falda.
In questi terreni sono possibili accumuli di acqua per infiltrazioni dal suolo e per diffusione dei massicci calcarei adiacenti.